Location e Territorio
Fontane Bianche e Ognina
Distante solo 15 km da Siracusa, Fontane Bianche è il più grande e popoloso luogo di villeggiatura e turismo presente sul tessuto urbano. Così come l'Arenella, è sorta negli anni 50 del secolo scorso grazie al boom economico della provincia di Siracusa e si è sviluppata senza alcun piano regolatore, la località infatti è cresciuta priva di servizi e di una logica legata alla fruizione economica e paesaggistica, tuttavia la fama delle belle spiagge e del mare ha reso questo luogo una forte attrattiva turistica. Negli ultimi anni è stato finalmente attivato il servizio di raccolta delle fogne: una carenza storica colmata solo di recente, essa rimane comunque un punto di riferimento per lo svago soprattutto in estate. Varcati i confini del più popoloso quartiere balneare siracusano, si accede immediatamente a Ognina, altra zona simbolo della villeggiatura estiva e della balneazione, difatti le impeccabili condizioni del mare convogliano nel piccolo borgo marinaro grandi quantità di persone provenienti non soltanto dal comprensorio aretuseo.
Isola
È la porta d'ingresso della Penisola della Maddalena che fronteggia l'isola di Ortigia assieme al Porto grande e la terraferma. La penisola raccoglie anche i rioni Plemmirio e Terrauzza e segnala i propri limiti con la presenza dei fari Capo Murro di Porco (ove si trova la punta estrema della penisola), Carrozzieri e Massolivieri. Abitata sia d'estate che d'inverno, l'eccessiva cementificazione della costa ha determinato un affollamento di ville, ne risente la costa a causa della vicinanza del Porto e dello scarico dei fiumi. Nella zona comunque si è sviluppato un commercio legato ai frutti di mare e a strutture ristorative, e negli ultimi anni è interessata all'apertura di nuove strutture ricettive, tuttavia è in corso un acceso dibattito tra l'amministrazione Comunale e le associazioni ambientaliste in merito all'opportunità di aprire un ulteriore villaggio turistico nel cuore dell'Area Marina Protetta del Plemmirio.
Plemmirio e Terrauzza
Entrambe le contrade sono situate nel cuore della Penisola della Maddalena e nel versante opposto a quello dell'Isola oltre che in una zona più tranquilla e meno propensa al traffico veicolare. Anche in queste aree l'eccessiva espansione edilizia ha determinato problemi di abusivismo edilizio, solo l'area del Plemmirio, per molte parti non ancora antropizzata, ha mantenuto una sua integrità, per questa ragione è sorta da pochi anni la già citata area marina protetta.
Santa Teresa Longarini Scalo
Anche quest'area è localizzata a sud di Siracusa tra la città, la frazione di Cassibile e l'Arenella, il cui nome deriva dalla presenza dell'omonimo scalo ferroviario. La zona è inoltre interessata dalla coltivazione di agrumi grazie alla presenza di diverse aziende agricole.
Targia
Sita a nord della città appena alle porte del centro urbano, in passato è stato feudo della famiglia nobiliare degli Arezzo della Targia (da qui il nome della frazione). È stato anche un luogo di coltivazioni abitato da contadini per poi venire definitivamente abbandonato nel periodo di industrializzazione dell'area limitrofa. Per questo motivo, la contrada ha perso la sua funzione originaria, in compenso però, oggi infatti è urbanizzata da attività commerciali e industriali al punto di dare vita a un polo commerciale e a un polo industriale. Il primo è in ascesa con l'apertura di diversi centri commerciali, il secondo si conferma sempre di più come principale punto di riferimento per l'occupazione di numerosi lavoratori.
Proprio la presenza di produzioni inquinanti non ha mai favorito un'edilizia residenziale, sebbene l'area può vantare l'area archeologica di Stentinello, un antico insediamento preistorico, la Penisola Magnisi e l'attigua Tonnara di Santa Panagia.
In zona è presente anche una stazione ferroviaria di recente edificazione, costruzione scaturita dalla chiusura al traffico ferroviario della cintura di ferro e con la contemporanea realizzazione del tunnel sotterraneo che permette ai treni in arrivo e in partenza dalla stazione aretusea di non attraversare più la città bensì di bypassarla.